“C’era una volta, in un paese molto lontano di una zona remota del mondo, una valle isolata che si trovava nel bel mezzo di una grande ed impervia catena montuosa.
In questa splendida valle viveva (e vive tuttora!) la minoranza etnica dei Kist.
La valle e i suoi piccoli villaggi sparsi sulle pendici portano nomi che suonano buffi alle nostre orecchie occidentali: Pankisi, Duisi, Jokolo, Omalo, Birkiani e via dicendo fino al fiume Alazani, che ne separa i verdi pendii e che percorre tutta la regione orientale della Georgia: il Kakheti.
L’ospitalità e l’accoglienza sono sempre state di casa nella Valle del Pankisi, un luogo in cui la storia e la cultura della Cecenia e della Georgia si incontrarono e si mescolarono nel tempo, dando vita alle specificità proprie della tradizione Kist.
Un bruttissimo giorno di 24 anni fa scoppiò la guerra per la Cecenia, proprio dall’altra parte delle montagne della Valle del Pankisi…”
La Valle del Pankisi in Georgia
Questo potrebbe essere l’inizio della storia della Valle del Pankisi, ma chi siamo noi per raccontarvela?
Dallo scoppio della prima delle due guerre russo-cecene, la Gola del Pankisi è sotto i riflettori mediatici internazionali per le cronache relative al terrorismo.
La gola negli anni ha dato i natali ad alcune personalità di grosso calibro nel panorama del terrorismo internazionale, tra cui gli illustri Tarkhan Batirashvili (Ministro della Guerra per ISIS) e Murad Margoshvili (Jabhat al-Nusra ed ora emiro di Junud ash-Sham). Inoltre, negli ultimi anni diversi giovani hanno lasciato la vallata per andare a combattere, tanti che alcuni studiosi polacchi nel 2015 sono giunti a dire che questa è l’area a maggioranza musulmana in cui il rapporto tra i c.d. foreign fighters e gli abitanti è più alto al mondo.
Storicamente, l’isolamento geografico dei villaggi, a centinaia di kilometri di curve dai centri del potere della capitale georgiana (T’bilisi), e la posizione strategica della gola a ridosso del confine russo-ceceno furono sfruttati per le ricognizioni di molti ribelli e terroristi durante i conflitti che colpirono duramente la Cecenia (e gran parte del Caucaso Settentrionale) dall’11 dicembre del 1994 in poi.
Col tempo, l’area venne rimessa in sicurezza (come diverse altre zone del paese) e molti di questi criminali furono arrestati dalle forze di sicurezza georgiane ed internazionali.
Eppure, lo stigma non si arrestò e segnò indelebilmente i suoi abitanti e i numerosi profughi provenienti dalla Cecenia, che qui trovarono un rifugio dalle violenze della guerra. Per buona parte dei georgiani e del mondo intero, in sostanza, Pankisi significa solamente terrorismo. Con il tempo, il pregiudizio si rafforzó e generó una “nebbia di mistero” attorno alla nostra valle che in pochi, fino ad oggi, hanno provato a dipanare…
Tutto questo è il setting delle storie con l’hashtag #NonCosìSpaventosoComeDicono!
Con #NonCosìSpaventosoComeDicono Leggerò Leggero vuole semplicemente contribuire a descrivere in un altro modo la vita nella valle, diffondendo la voce dei suoi veri abitanti e riportarne i pensieri, i problemi, le aspirazioni e i sogni attraverso le parole di chi, là, ha scelto di raccontare il Pankisi.
Tradurremo quindi fedelmente i testi di autori locali, di piccoli giornalisti, di donne e di uomini che credono nel potenziale umano della valle e li ri-pubblicheremo sul nostro blog, mettendo sempre in evidenza i link alle fonti che rimanderanno direttamente alle penne della Valle del Pankisi.
#StayTuned!