A cura di Omero Nessi
Come direbbe Alberto Tomba, nelle sue giornate migliori: “Chi mi conosce lo sa”.
Il mio testo sacro è la “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”.
Questo è il motivo per cui ciò che è accaduto con il cosiddetto d.d.l. Zan mi rende particolarmente basito.
Basito, ma non troppo. A dir la verità, non è vero. Conosco i miei polli, e volevo fare un po’ di cinema.
Sui Diritti umani i politicanti di professione, quelli che hanno uno stipendio assicurato, e una pensione assicurata, giocano con semplicità, sentendosi potenti, fregandosene delle vite altrui.
Un po’ come chi svuota la marmitta del proprio motorino, per farsi sentire da tutti, gonfiandosi il petto come i galli cedroni.
Le critiche al cosiddetto d.d.l. Zan sembravano quantomeno irrazionali, se non ridicole.
Hanno cercato di farci credere che configurasse caratteristiche di incostituzionalità.
Hanno cercato di giustificare la propria codardia, di carattere elettorale, sondaggistica, poltronista, attingendo a scenari apocalittici per l’umanità tutta.
Poi.
Scopri che poco dopo la bagarre sul cosiddetto disegno di legge Zan lo stesso senato trasforma in Legge un D.L.
Il D.L. è il 121/2021 che modifica tra le altre cose il Codice della Strada.
LEGGE 9 novembre 2021, n. 156
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10
settembre 2021, n. 121, recante disposizioni urgenti in materia di
investimenti e sicurezza delle infrastrutture, dei trasporti e della
circolazione stradale, per la funzionalità del Ministero delle
infrastrutture e della mobilità sostenibili, del Consiglio superiore
dei lavori pubblici e dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle
infrastrutture stradali e autostradali. (21G00170)
(GU n.267 del 9-11-2021)
Cosa è molto divertente in tutto ciò? Che il testo approvato è sostanzialmente sovrapponibile al concetto stigmatizzato dal cosiddetto d.d.l. Zan.
1) dopo il comma 4 sono inseriti i seguenti:
“4-bis. È vietata sulle strade e sui veicoli qualsiasi
forma di pubblicità il cui contenuto proponga messaggi sessisti o
violenti o stereotipi di genere offensivi o messaggi lesivi del
rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili e politici,
del credo religioso o dell’appartenenza etnica oppure discriminatori
con riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere o
alle abilità fisiche e psichiche.
Io ho difficoltà a comprendere il motivo per cui il cosiddetto d.d.l. Zan violasse il presunto Diritto di opinione, e invece codesto comma non lo faccia.
Stiamo parlando delle medesime persone, che hanno votato su due provvedimenti differenti, ma che esprimono lo stesso concetto.
Delle due una: o sono incapaci di intendere e di volere, o sono troppo furbi.
Io, ovviamente, opto per la seconda.
Perché opto per la seconda? Perché sono malizioso.
Non contenti hanno anche introdotto una sanzione accessoria
3) al comma 13-bis, primo periodo, le parole: “dal comma 1”
sono sostituite dalle seguenti: “dai commi 1, 4-bis e 7-bis” e sono
aggiunte, in fine, le seguenti parole: “; in caso di violazione del
comma 4-bis, il termine è ridotto a cinque giorni e, nei casi più
gravi, l’ente proprietario può disporre l’immediata rimozione del
mezzo pubblicitario”;
Come avrete compreso benissimo la conversione in Legge del D.L 121/2021 l’ho molto apprezzata, nella modifica al Codice della Strada.
Come avrete compreso tutto ciò mi fa ridere, non per il comportamento dei Senatori, ma per il solito, immutabile, prevedibile, comportamento dei miei coinquilini italiani.
E’ del tutto evidente che i politici prendano le proprie decisioni, anche in funzione dei sondaggi. Lo si è visto chiaramente in più di un’occasione. Prima di tutto si consultano coi propri Social Media Manager per valutare l’impatto di una decisione, anche fondamentale per il Paese, ma che potrebbe incidere sulla propria popolarità del momento.
I politici valutano principalmente la propria stabilità lavorativa, per così dire. Mettono in secondo piano tutto il resto. Senza alcun rimorso o rimpianto.
Ora penso, sia urgente che i Senatori rivedano la loro posizione sul cosiddetto d.d.l. Zan.
Ora penso, che noi cittadini dobbiamo rivedere il nostro modo di approcciare la Politica.