di Laura Cicirata
Buonasera ragazzi, o meglio buongiorno, da voi è pomeriggio giusto? Qui sono le nove di sera!
Grazie per aver accettato il mio invito. Ho avuto modo di leggere il vostro blog @themasala_inthestory, in cui raccontate la vostra vita di coppia interculturale, Yasmin italo-brasiliana e Shreyank indiano, da sei mesi insieme a Toronto per un nuovo progetto di vita.
Cominciamo con la più classica delle domande, come siete finiti a Toronto?
“Ci siamo conosciuti nel 2017 in India, il Paese di Shreyank e dove io mi trovavo per svolgere un tirocinio per l’Università . Nel 2018 siamo stati a distanza, mentre nel 2019 sono riuscita a tornare in India per il mio anno di Servizio Civile. Concluso il servizio civile, Yasmin è tornata in Italia e Shreyank è partito per il Canada, stando a distanza per un intero anno sei mesi fa ho finalmente raggiunto Shreyank qua a Toronto.
Il piano di venire a vivere in Canada era di Shreyank, lui aveva già iniziato le pratiche per trasferirsi in Canada prima che ci conoscessimo: pensa che la prima cosa che mi ha detto al primo appuntamento è stata che aveva in progetto di partire per il Canada! Nonostante questo abbiamo comunque iniziato la nostra relazione. Io sono sempre stata aperta all’idea di vivere in un posto qualsiasi del mondo quindi perché non in Canada? Ed è così che il progetto di Shreyank è diventato il nostro progetto.
Abbiamo deciso di trasferirci in un Paese terzo anche per iniziare da zero e non dover dipendere io da lui in India o lui da me in Italia, non sarebbe stato equilibrato.
Vivere insieme qua è stato il nostro primo progetto famigliare.
Inoltre, un altro aspetto che ci ha ulteriormente convinto a vivere qui è stata la società piuttosto aperta che abbiamo trovato, con una storia antica di immigrazione e il fatto di poter entrare nel Paese tramite punteggi ci ha aiutato.
Il Canada ci sembra un buon posto dove poter abitare e costruire il nostro futuro, ci sono molte opportunità e siamo pronti a coglierle!”
Yasmin e Shreyak si sorridono con complicità, uno completa le frasi dell’altra e viceversa. Ma passiamo alla seconda domanda, parliamo del blog, come è nata l’idea di raccontare di voi al grande pubblico? Quali sono i punti che vorreste approfondire e sui quali vorreste porre maggiormente l’attenzione?
“Tutto è nato dal forte bisogno di comunicare, la pandemia e le successive restrizioni e lockdown ci hanno fatto sentire isolati, come tutti, è il bisogno di cercare un punto di incontro con l’esterno, in qualsiasi forma, anche attraverso uno schermo era importante.
L’idea del blog è nata nell’anno trascorso separati, mentre tutti avevano i propri pensieri e le proprie preoccupazioni a cui dedicarsi, sembrava che lamentare la distanza che ci separava, dire che ci mancava il proprio fidanzato e fidanzata a tanti sembrava un capriccio, come se le necessità e le esigenze di una coppia mista che vive a distanza fossero di serie B.
Così ho pensato (Yasmin ammette che è lei ad occuparsi della comunicazione del blog, proprio per quel senso di incomprensione e di difficoltà a comunicare le proprie emozioni riguardo al suo rapporto di lontananza con Shreyank che ha trovato sfogo nella scrittura del blog, lui la supporta e collabora nella creazione dei contenuti) che potesse essere utile parlare delle coppie miste, rompere stereotipi, parlare dei problemi che ci sono e di come si possono affrontare.
Ci piacerebbe parlare di India, il Paese che entrambi abbiamo nel cuore, raccontare quello che non abbiamo avuto modo di dire ai nostri amici e conoscenti a causa della distanza e della pandemia. Vorremmo, attraverso il blog, superare alcuni stereotipi che spesso si accompagnano all’idea di un’immigrazione erroneamente paragonata ad un’esperienza turistica: immigrare in un Paese straniero non è sempre facile, ci sono sfida da cogliere e ostacoli da superare, ci sono tempi lunghi per molte cose e spesso ci si sente soli. E’ importante raccontare le cose per quello che sono, anche mostrando alcuni aspetti che a volte non si vorrebbero raccontare.”
Vi ringrazio per la trasparenza e la sincerità con la quale vi state raccontando. Se vi va vi chiederei di raccontare quali sono state le reazioni dei vostri amici e famigliari alla notizia del vostro fidanzamento.
Shreyank racconta: “i miei amici sono sempre stati contenti della nostra relazione, fin dall’inizio, in India, l’hanno sempre supportata e incoraggiata e lo sono anche ora sapendo che viviamo insieme. La mia famiglia, i miei genitori in particolare, non sanno che io e Yasmin siamo ufficialmente insieme, hanno intuito che c’è qualcosa ma non è mai stato affrontato chiaramente. In India la relazione genitori-figli non è sempre diretta e soprattutto quando si parla di una relazione sentimentale, la cosa si ufficializza solo in caso di matrimonio. L’idea che io stessi con una ragazza non indiana preoccupava la mia famiglia e li ha portati a pensare che fosse solo una fase passeggera, che sarebbe passata con il tempo. Considero la mia famiglia aperta e di ampie vedute, lo dimostra il fatto che sono felici per la mia scelta di trasferirmi in Canada, ma per quanto riguarda la mia relazione con una ragazza non indiana e preoccupazioni derivano più dal contesto culturale che da loro personalmente e penso che con il tempo ci sarà modo di comunicarlo anche a loro.
Yasmin sorride e aggiunge: devo ammettere che questo aspetto della nostra relazione, il fatto che Shreyank conosca i miei genitori e abbia con loro un buon rapporto mentre io non ho mai conosciuto la sua famiglia mi rattrista un po’ ma ho capito che non è una questione personale, si tratta di un aspetto culturale che richiede il giusto tempo e i dovuti modi per essere affrontata e gestita.”
Potrà sembrare eccessivamente romantico ma, visti da fuori, sembra che non abbiamo bisogno di altro se non l’uno dell’altra.
Ma andiamo avanti…
Approfondiamo un po’ l’aspetto della diversità culturale dei vostri due Paesi, avete mai pensato a come sarebbe la vostra vita se viveste in India o in Italia?
Yasmin non ha dubbi e subito dichiara: “scegliere di vivere in un Paese terzo ci permette di crescere nella nostra relazione senza dipendere l’uno dall’altro ed essere più o meno sbilanciati in favore di uno dei due e compromettere quindi la stabilità della coppia. Quando eravamo in India vivere la nostra relazione non è sempre stato facile, proprio per i motivi che descriveva prima Shreyank; ogni tanto pensiamo, forse più per nostalgia che altro, a come sarebbe tornare in una delle nostre due case ma poi pensiamo alle motivazioni che ci hanno spinto a partire per questa avventura e torniamo a noi, con i piedi per terra, lasciando le fantasie ad un altro momento.”
Ora una domanda rapida alla quale dovete rispondere il più velocemente possibile, senza pensarci troppo, spero di non creare una crisi di coppia, ditemi le prime tre cose che avete fatto o fate più fatica ad accettare delle abitudini culturali dell’altro ma per le quali avete trovato un compromesso.
Si mettono a ridere e quasi in coro rispondono: “Il cibo! Ad entrambi piace il cibo indiano, questo abbinato alla mia pigrizia – scherza Yasmin – fa sì che Shreyank possa cucinare e speziare praticamente ogni pietanza come meglio crede, ammetto che ogni tanto il piccante è un po’ eccessivo per me ma l’idea di dovermi mettere a cucinare mi porta a sopportare un po’ di piccantezza in più, mi sembra un buon compromesso, no?”
Shreyank evidenzia un altro aspetto, più legato alla comunicazione: “Yasmin ha un carattere “esplosivo” la sua cultura italo-brasiliana, dice lei, le ha trasmesso una forte passionalità e enfasi nella comunicazione, ogni tanto alza la voce per spiegarsi meglio oppure grida quando litighiamo, per me questa era una cosa nuova, in casa mia nessuno alzava mai la voce, per non disturbare e perché “non si fa”, quindi ci rimanevo un po’ male, ma poi ho capito che questa è una caratteristica di Yasmin e ho imparato ad accettarla. Certo, a volte temo che i vicini possano sentirci e essere disturbati… Ma Yasmin ride quando lo dico.”
Parliamo ora della condizione di emigrati e immigrati che state vivendo, come vi trovate? Quali riflessioni avete fatto in merito?
Yasmin racconta: “dal punto di vista burocratico, immigrare in un paese straniero richiede tantissima Burocrazia e bisogna armarsi di santa pazienza. Per esempio in Canada ci vuole un anno per avere la residenza e nel mio caso, siccome sono arrivata tramite ricongiungimento famigliare con Shreyank non mi è possibile spostarmi in autonomia per viaggiare o cercare lavoro fino a quando non avrò la residenza e questo è un po’ un limite. Un altro aspetto complesso è quello della difficoltà ad inserirsi nella società: è tutto nuovo, posti nuovi, abitudini diverse e con il lockdown non è possibile uscire e frequentare posti in cui poter conoscere gente, quindi in questo momento ci troviamo un po’ “isolati”, ma confidiamo sia una situazione passeggera. Shreyank ricorda le preoccupazioni che l’hanno accompagnato al suo arrivo a Toronto: non sapevo se sarei riuscito a trovare una casa e un lavoro prima di finire tutti i miei risparmi, ma è andata bene e dopo un anno che ero qua Yasmin mi ha raggiunto. Ogni tanto ci ritroviamo a pensare a casa, è normale, abbiamo nostalgia e la situazione generale non aiuta, in un momento di difficoltà come quello che stiamo vivendo tutti ci piacerebbe essere vicini e d’aiuto alle nostre famiglie.”
Attraverso il blog avete modo di comunicare con altre coppie miste nella vostra situazione? Quali consigli vi sentireste di dare ad una coppia interculturale?
Anche in questo caso i loro sguardi si incrociano e praticamente entrambi dicono: “il nostro consiglio è di essere molto pazienti e comprensivi con l’altra persona. E’ importante non dare mai niente per scontato, ciò che per noi è naturale e ovvio per l’altro potrebbe non esserlo e potrebbe non capire e/o fraintendere. Inoltre è fondamentale rispettare la cultura dell’altro/a, le sue abitudini e se non si capisce il significato di qualcosa è sempre meglio chiederlo e lasciare che l’altro si apra.”
Ancora un’ultima domanda e poi vi lascio in pace, promesso. Vi va di raccontarci i vostri progetti per il futuro?
Yasmin dice: “in questo momento non è facile fare programmi, i confini sono chiusi e la questione della residenza non aiuta negli spostamenti. La mia idea è di poter usare il visto che mi è stato dato per cercare lavoro e conoscere meglio la città e non solo, poi ovviamente la primissima cosa che faremo appena possibile sarà viaggiare. Amiamo viaggiare, si era notato?” Shreyank sorride e conclude: “niente da aggiungere, ha già detto tutto lei!”
La nostra intervista a Yasmin e Shreyank è finita, non ci resta che consigliarvi di dare un’occhiata al loro blog e alla loro pagina Instagram @themasala_inthestory e scoprire come una coppia interculturale in una Paese terzo ha imparato a conciliare amore e scoperta.
Buona lettura!