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Appunti di Cooperazione Internazionale

I volti della cooperazione internazionale e dei diritti umani: Muhammad Yunus.

«One day our grandchildren will go to museums to see what poverty was like»

Un giorno i nostri nipoti andranno nei musei per vedere che cosa fosse la povertà. Un’utopia? Forse. O forse no.

Oggi vi presento Muhammad Yunus, il visionario che ha pronunciato, nel 1996 (vi sembra l’altro ieri, eh? Sono passati 24 anni), queste parole che hanno profondamente cambiato il mondo della cooperazione internazionale, portandola sotto una nuova luce. Ma andiamo con calma.

Nome: Muhammad Yunus
Periodo di attività: 1976 – oggi
Luogo d’origine: Bangladesh

Muhammad Yunus durante la premiazione per il Nobel della Pace nel 2006 – via bbc.com

La storia di questo volto: conosciuto come il “Banchiere dei Poveri”, Yunus è diventato un faro nel mondo della cooperazione internazionale per aver istituito, nel 1976, la Grameen Bank. Nato il 28 giugno 1940 nel villaggio di Bathua, a Hathazari, Chittagong, era il terzo di 14 figli, di cui cinque morirono nell’infanzia. Suo padre era un orafo di successo che incoraggiava sempre i suoi figli a cercare un’istruzione superiore. Ma la sua più grande influenza è stata sua madre, Sufia Khatun, che ha sempre aiutato qualsiasi persona povera o parente che ha bussato alla loro porta. Questo fu la cosa che più lo ispirò ad impegnarsi per l’eliminazione della povertà.

Nel 1974 il Bangladesh fu colpito da una violenta inondazione, a cui seguì una grave carestia che causò la morte di migliaia di persone e fu proprio in quest’occasione che Yunus si rese conto di quanto le teorie economiche che egli insegnava fossero lontane dalla realtà. Decise, dunque, di uscire nelle strade insieme ai suoi studenti per analizzare l’economia di un villaggio rurale nel suo svolgersi quotidiano (leggi qui la storia completa). La conclusione che egli trasse dall’analisi fu che la povertà non fosse dovuta all’ignoranza o alla pigrizia delle persone, bensì al carente sostegno da parte delle strutture finanziarie del paese. Fu così che Yunus decise di mettere la scienza economica al servizio della lotta alla povertà, inventando il microcredito moderno.

Insomma, con una piccola quantità di denaro, non solo è possibile aiutare le persone a sopravvivere, ma anche creare la scintilla d’ iniziativa personale e d’ impresa necessaria per tirarsi fuori dalla povertà. Questa felice intuizione valse a Yunus il premio Nobel per la Pace nel 2006 insieme alla Grameen Bank, da lui fondata e tutt’ora operante in 58 Paesi, tra cui USA, Canada, Francia, Olanda e Norvegia.

Pixabay

Ma cos’è il microcredito? Per la prima volta nella storia l’accento non viene più posto sulla solvibilità dell’azienda ma sulla fiducia (questa sconosciuta). Spesso la parola microcredito crea confusione, in troppi ancora la paragonano alla carità. Nulla di più sbagliato: la carità genera dipendenza, il microcredito genera invece lavoro, indipendenza, rispetto, dignità.

La Grameenbank, fondata da Yunus, dà una definizione molto ampia ma al contempo estremamente dettagliata di cosa sia il microcredito e di come funzioni. Per approfondire, consiglio di dare un’occhiata al sito ufficiale della Grameebank . Avete una visione, un progetto che avete sempre sognato di poter realizzare? La Grameen Italia potrebbe essere la soluzione!

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Questa voce è stata pubblicata il 10 giugno 2020 da in diritti umani, economia, Finanza Etica, povertà.
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