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Appunti di Cooperazione Internazionale

FRIDAY FOR FUTURE: UNA SFIDA GLOBALE

A cura di Matteo Marsala

Ormai ce ne siamo accorti tutti; il clima sta cambiando e ne facciamo i conti tutti i giorni. Nella nostra quotidianità lo percepiamo ogni volta che prendiamo acquazzoni violenti, boccheggiamo per il caldo già dalle prima ore della giornata e passiamo inverni senza riscaldamento acceso.

Sicuramente un grosso contributo è stato dato dalla presenza dell’uomo sulla terra con una grande accelerazione a partire dalla prima rivoluzione industriale dove l’umanità ha iniziato a bruciare su scala senza precedenti combustibili fossili come carbone, petrolio e gas naturale generando gas serra che fanno quello che il loro nome stesso suggerisce, infatti proprio come il vetro di una serra, intrappolano il calore del sole.

I gas serra da sempre fanno parte della nostra atmosfera e ciò è un bene perché mantengono la temperatura della Terra abbastanza tiepida da essere abitabile. Tuttavia, il termostato globale è molto sensibile. Più gas serra significa più calore trattenuto che porta ad una più alta temperatura media globale.

Questo fenomeno è stato discusso per la prima volta nel 1897. Da allora, abbiamo continuato ad accelerare l’uso di combustibili fossili.

Ma oltre ad averlo prodotto, l’uomo subisce anche le conseguenze dell’innalzamento delle temperature: Che cosa significa per noi il cambiamento climatico?

Innanzi tutto un mondo più caldo è un mondo più pericoloso. Per quali ragioni?

Lo Scioglimento dei ghiacciai polari porta a un rialzo del livello dei mari. Abitanti di città come Miami, Buenos Aires, e Lagos saranno costretti a spostarsi.

Le zanzare potranno vivere in zone più estese. Questo porta ad una maggiore diffusione di malattie come la malaria di cui la zanzara è portatrice. Bambini e poveri ne saranno più spesso le vittime.

L’intensità e la frequenza delle piogge cambia, portando alla siccità e all’abbandono di terreni agricoli. Agricoltori di sussistenza, costretti a spostarsi, si troveranno coinvolti in conflitti con i nuovi vicini.

Queste sono solo alcune delle conseguenze di un mondo più caldo.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità calcola che 150.000 persone muoiono ogni anno, oggi, a causa del cambiamento climatico.  Questo numero aumenterà nei prossimi decenni.

Giusto il 15 marzo c’è stato lo sciopero globale contro i cambiamenti climatici; un’azione di massa che ha mobilitato studenti di tutto il mondo per un futuro migliore.

Cosa vogliamo fare? Cosa possiamo fare?

Il nostro pianeta ci sta dando segnali forti e sempre più frequenti. Siamo disposti a cambiare i nostri stili di vita in virtù di un futuro sostenibile?

“Il clima è un bene comune, di tutti e per tutti…Un mondo fragile, con un essere umano al quale Dio ne affida la cura, interpella la nostra intelligenza per riconoscere come dovremmo orientare, coltivare e limitare il nostro potere… non possiamo fare a meno di riconoscere che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri.”

Papa  Francesco, Laudato Si’ (23, 78, 49)

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Questa voce è stata pubblicata il 18 marzo 2019 da in Ambiente, diritti umani, Politica europea, Sostenibilità con tag , .
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