A cura di Carlo Riva
Lo scorso venerdì, 8 settembre, si è celebrata la giornata internazionale per l’alfabetizzazione. E’ una ricorrenza istituita dall’Unesco nel novembre del 1965 per ricordare alla comunità internazionale l’importanza dell’alfabetizzazione. Il tema di quest’anno è stato “l’alfabetizzazione in un mondo digitale”.
Locandina della giornata internazionale per l’alfabetizzazione – Via Unesco
Approfittando della ricorrenza, ho provato a documentarmi per avere gli strumenti giusti per affrontare in modo informato la questione.
Cosa significa essere analfabeta?
E’ usanza comune considerare analfabeta chi “non è capace né di leggere né di scrivere”. In realtà, la definizione è un po’ più sfumata di così. Prendendo spunto dalla definizione dell’UNESCO “una persona non è analfabeta se è in grado di comprendere, leggere e scrivere un breve testo sulla sua vita quotidiana”.
L’alfabetizzazione ha un singolare effetto moltiplicatore. Aumentare il livello di alfabetizzazione porta a benefici personali, individuali, sociali, economici e culturali. Rende le persone più partecipi della vita in società e più preparate nel provvedere al proprio sostentamento. E’ un fattore fondamentale per molti aspetti. Infatti favorisce: la diminuzione della povertà in quanto consente una maggiore partecipazione al mercato del lavoro, riduce le diseguaglianze, contribuisce al miglioramento della salute e dell’alimentazione delle famiglie, l’aumento delle opportunità di vita di ogni persona. Azioni molto semplici, come leggere gli orari di un treno, capire un libretto di istruzioni di un qualsiasi oggetto rendono più facile la vita quotidiana.
Un po’ di dati
I dati disponibili mostrano che 758 milioni di adulti nel mondo, di cui due terzi dei quali sono donne, non sono ancora in grado di leggere, scrivere e far di conto.
Inoltre, il tasso di alfabetizzazione globale è pari a 85,3%.
Concentriamoci sui giovani
Lo studio indica che nel mondo ci sono 114 milioni di giovani analfabeti. Per giovane si intende chi ha un’età compresa tra i 15 e i 24 anni. Per avere una visione maggiore della situazione giovani ed una loro localizzazione si guarda la figura sottostante. Mostra le percentuali di giovani nel mondo suddivisi per nazione.
Il tasso di alfabettizzazione dei giovani uomini è pari al 92,6% mentre quella delle giovani donne è pari a 88,6%.
Livello di alfabetizzazione dei giovani – via http://tellmaps.com/uis/literacy/#!/tellmap/-601865091
Spulciando nel dettaglio i dati, risulta che in Asia meridionale ci siano più della metà della popolazione analfabeta globale (51%).
I tassi di alfabetizzazione nazionali più bassi si osservano in Africa sub-sahariana e in Asia meridionale.
I tassi di alfabetizzazione degli adulti sono al di sotto del 50% nei seguenti paesi: Afghanistan, Benin, Burkina Faso, Repubblica Centrafricana, Ciad, Costa d’Avorio, Etiopia, Guinea, Haiti, Liberia, Mali, Mauritania, Niger, Senegal, Sierra Leone e Sudan del Sud.
In Italia la situazione è “migliore”. Non si può parlare di analfabeti. Infatti secondo l’Unesco il livello di alfabetizzazione nel nostro Paese è pari al 100%.
In Italia ci sono altri tipi di problematiche, come ad esempio l’abbandono scolastico e formativi precoci oppure le differenze territoriali. Per chi volesse avere una visione più generale, rimando al rapporto ISTAT 2017.
Per chi volesse dare uno sguardo ai risultati scolastici italiani rimando al rapporto del OCSE.
Nuovo obiettivo?
Con l’adozione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (qui è possibile risalire ad una spiegazione sul loro significato ) da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel settembre del 2015, si auspica l’accesso universale a un’istruzione di qualità come obiettivo per il 2030: “assicurare che tutti i giovani e una parte sostanziale di adulti, uomini e donne, raggiungano l’alfabetizzazione, sappiano leggere e scrivere e far di conto”.
La strada che seguirà l’Unesco per promuovere l’alfabettizzazione in tutto il mondo si baserà sui seguenti punti:
• investire sulla cura e l’educazione della prima infanzia;
• fornire un’istruzione di base e di qualità per tutti i bambini;
• aumentare i livelli di alfabetizzazione per le persone che non dispongono di alfabetizzazione di base;
• sviluppare ambienti letterati