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Appunti di Cooperazione Internazionale

Scopri cosa sai (e non sai) dell’accoglienza in Italia

A cura di Ramponi Martina 

La scorsa settimana si è svolta la Giornata del Migrante e del Rifugiato, in televisione e sui giornali si è parlato molto dei migranti, sono state diffuse molte informazioni diverse, il più delle volte le posizioni prese sembrano essere quasi sempre contro la presenza di migranti in Italia.

Come lettrice di Leggero Leggerò e come appassionata di queste tematica mi sono posta una fondamentale domanda che tutti coloro che esprimono un’opinione su migranti dovrebbero farsi prima di parlarne: “che cosa so davvero o non so sull’accoglienza in Italia? Chi ha diritto ad avere protezione internazionale in Italia, e cosa significa esattamente? E ancora: Cas, Cara, Sprar, qual è la differenza? Come funziona in pratica l’accoglienza nel nostro paese e quanto ci costa?

In questo breve articolo proverò a rispondere a queste domande che faranno un po’ più di chiarezza tra sigle e numeri che spesso ci danno un’immagine sbagliata dell’aiuto verso i migranti.

Partiamo dai diversi tipi di protezione che esistono in Italia. Secondo la convenzione di Ginevra del 1951 esistono tre tipi di protezione internazionale:

  • status di rifugiato: chi temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese;
  • protezione sussidiaria, chi si ritiene che rischi di subire un danno grave (condanna a morte, tortura, minaccia alla vita in caso di guerra interna o internazionale) nel caso di rientro nel proprio Paese;
  • protezione per motivi umanitari, in situazioni di particolari vulnerabilità (es. famiglie, donne incinta). Scappare da disastri ambientali non è ancora considerato un buon motivo per avere protezione internazionale.

Secondo il Rapporto sull’Accoglienza di Migranti e Rifugiati in Italia del Ministero dell’interno in  Italia le Commissioni Territoriali per l’esame delle istanze dei richiedenti asilo sono state complessivamente raddoppiate dal 2014 al 2015 sul territorio nazionale, passando da 20 a 40, per dare una forte accelerazione nell’istruttoria e nelle decisioni. Nel 2015, su 83.970 richieste d’asilo ne sono state esaminate 71.117.

Sempre nel 2015 in Italia 29.548 persone hanno ricevuto qualche tipo di protezione (5% status di rifugiato, 14% protezione sussidiaria, 22% protezione umanitaria); invece 41.503 persone (il 58%) hanno ricevuto un diniego.

Migrants arrive at the Sicilian harbour of Pozzallo, February 15, 2015. Some 275 migrants rescued on Friday from overcrowded boats near Libya arrive safely in Sicily, days after more than 300 others died trying to make the crossover. REUTERS/Antonio Parrinello (ITALY - Tags: SOCIETY IMMIGRATION)

Migrants arrive at the Sicilian harbour of Pozzallo, February 15, 2015. Some 275 migrants rescued on Friday from overcrowded boats near Libya arrive safely in Sicily, days after more than 300 others died trying to make the crossover. REUTERS/Antonio Parrinello (ITALY – Tags: SOCIETY IMMIGRATION)

Spesso in televisione o sui giornali mi è capitato di vedere la sigla SPRAR. Ma che significa questa sigla?

SPRAR è una sigla che sta per “Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati”. Lo SPRAR è costituito dalla rete degli enti locali che, con il supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico. I centri di accoglienza all’interno della rete SPRAR costituiscono la seconda fase dell’accoglienza in Italia, in cui dovrebbero essere inserite le persone che hanno ottenuto uno status di protezione.

Il Lazio detiene il record assoluto di presenze (quasi 5.000 posti – di cui metà a Roma – rappresentanti il 22% del totale nazionale), seguito a stretto giro dalla Sicilia (dove gli accolti rappresentano il 20% del totale nazionale). La Sicilia è inoltre la regione che accoglie il più alto numero di minori non accompagnati (quasi 500). Le uniche altre regioni ad avere un tasso di presenze superiore al 6% sono Sicilia e Calabria. La Lombardia (con il suo 5%) è la prima tra le regioni settentrionali, mentre Sardegna e Trentino Alto Adige (rispettivamente allo 0,5% e 0,6%) occupano gli ultimi posti della classifica. In Valle d’Aosta non sono invece attivi progetti SPRAR.

Oltre alle strutture ordinarie di prima e seconda accoglienza, si prevede la possibilità di allestire strutture temporanee (CAS) per far fronte ad arrivi consistenti e ravvicinati di richiedenti che possono esaurire le disponibilità ordinarie. Tali strutture sono individuate dalle prefetture, secondo le procedure di affidamento dei contratti pubblici, sentito l’ente locale nel cui territorio la struttura è situata.

La Lombardia presenta 554 strutture temporanee sul suo territorio (18%), seguita dalla Toscana con 416 strutture (13%) e dall’Emilia Romagna, che ne conta 376 (12%). Lazio e Sicilia hanno rispettivamente 113 (4%) e 105 (3%) strutture temporanee sul territorio. Agli ultimi posti troviamo la Basilicata, con 17 centri (1%), e la Valle d’Aosta, che ne ha 13.

Oltre 70.000 richiedenti asilo – il 72% del totale delle presenze – sono distribuiti nei CAS; nonostante questo, non esiste neppure un elenco pubblico di tali strutture straordinarie, della loro ubicazione e di chi le gestisce. Inoltre, molte organizzazioni lamentano la mancanza di trasparenza su affidamenti e gestioni, sui finanziamenti, sul rispetto degli standard di erogazione dei servizi previsti da convenzioni e capitolati d’appalto.

Per fronteggiare i costi complessivi dell’accoglienza del 2015 il Ministero dell’Interno ha stimato in 918,5 milioni le spese relative alle strutture governative (CARA,CDA, CPSA) e temporanee, e in 242,5 milioni le spese relative ai centri SPRAR, per un totale quindi di 1.162 milioni. Il costo per la gestione dell’accoglienza viene in gran parte riversato sul territorio sotto forma di stipendi ad operatori, affitti e consumi e, in ogni caso, rappresenta una piccolissima percentuale, quantificabile nello 0,14%, della spesa pubblica nazionale complessiva.

I 35 euro giornalieri stanziati per ogni richiedente asilo (e non forniti direttamente al richiedente) vengono utilizzati per: servizi di ingresso (identificazione), servizi di pulizia personale e dell’ambiente, erogazione di pasti, fornitura di beni di prima necessità (lenzuola, vestiti ecc.), servizi di mediazione linguistica e culturale. Talvolta alcuni centri prevedono anche servizi di assistenza sociale e legale alla persona. Ai richiedenti protezione internazionale spetta il solo pocket money, ovvero 2,50 euro al giorno, fino al un massimo di 7,50 euro a nucleo familiare, e una singola ricarica telefonica di 15 euro all’arrivo.

Spero che con queste informazioni vi siate fatti un’idea diversa dei migranti, l’Italia è per natura un braccio che si protende sul mediterraneo, accogliere è nella nostra natura.

Vi lascio ora con una preghiera laica scritta da Erri de Luca , versi che ricordano le vittime dei viaggi della speranza, alle quali le onde del mare nostro fanno “da carezza, da abbraccio, da bacio in fronte di padre e di madre prima di partire”.

 Migranti in viaggio verso l’Europa Reuters/Alessandro Bianchi                              

“Mare nostro che non sei nei cieli

e abbracci i confini dell’isola e del mondo

sia benedetto il tuo sale

sia benedetto il tuo fondale

accogli le gremite imbarcazioni

senza una strada sopra le tue onde

i pescatori usciti nella notte

le loro reti tra le tue creature

che tornano al mattino

con la pesca dei naufraghi salvati

 

Mare nostro che non sei nei cieli

all’alba sei colore del frumento

al tramonto dell’uva di vendemmia,

Ti abbiamo seminato di annegati

più di qualunque età delle tempeste

tu sei più giusto della terra ferma

pure quando sollevi onde a muraglia

poi le abbassi a tappeto

Custodisci le vite, le visite cadute

come foglie sul viale

Fai da autunno per loro

da carezza, da abbraccio, da bacio in fronte

di padre e  madre prima di partire.”

 

Erri De Luca

Fonti:

http://www.sprar.it

Rapporto sull’accoglienza di migranti e rifugiati in Italia; Ministero dell’interno

Atlante SPRAR

 

 

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Questa voce è stata pubblicata il 20 gennaio 2017 da in Diritto-Diritti, Migrazioni con tag , , , , , , .
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