La capitale dello Zambia, Lusaka, nel mese di Aprile è stato scenario di violenze xenofobe sfociate nella distruzione e saccheggio di attività commerciali straniere in particolare appartenenti a rifugiati Ruandesi.
I rwandesi oggi rappresentano il più grande gruppo di immigrati in Zambia, se ne contano circa 6.000, molti di loro sono arrivati nel paese come rifugiati in fuga dal genocidio del 1994 che sconvolse il Rwanda. Per saperne di più >>>
Le violenze sono scoppiate dopo che si è sparsa la voce, smentita poi dalle autorità, che dietro a una serie di sette omicidi avvenuti in città nel mese di Aprile ci siano cittadini rwandesi. Questi avrebbero anche mutilato i corpi delle loro vittime per dei rituali magici. Nell’area cittadina di Zingalume è partita quindi la reazione popolare e in breve le violenze si sono estese a tutte le altre township di Lusaka, degenerando in “caccia allo straniero”.
Poliziotti in tenuta antisommossa sono stati subito dispiegati per sedare i disordini, e molti rwandesi hanno lasciato i propri negozi trovando riparo all’interno delle stazioni di polizia. La polizia ha arrestato circa 256 persone ed è riuscita a riportate una relativa calma nelle strade. Il presidente Edgar Lungu ha emesso un Ordine operativo per i servizi di sicurezza affinché ristabiliscano la legge e l’ordine in alcune parti della capitale Lusaka. Le rivolte hanno scosso anche molti zambiani che dicono di non ricordare episodi tanto ostili nei confronti degli stranieri residenti nel paese.
Come accade spesso spesso nei paesi del terzo mondo e non solo le cause di questa rivolta a mio avviso sono ben altre. Da molti mesi lo Zambia e in particolare Lusaka risente di una forte crisi economica e sociale in molti si chiedono se questi fatti non siano stati solo il pretesto per provocare il governo e far sentire la voce del popolo. In questi mesi il clima di campagna elettorale non favorisce stabilità. Le prossime elezioni vedranno infatti sfidarsi il Fronte Patriottico (FP) di Lungu e il movimento d’opposizione Partito dell’unità per lo sviluppo nazionale (UPND) guidato da Hakainde Hichilema. L’esito della prossima consultazione è assai incerto, anche perchè nelle scorse elezioni dello scorso anno (per completare il mandato quinquennale del defunto Pres. Sata), l’attuale Presidente Lungu ha vinto rispetto al suo principale antagonista “HH” con un margine molto ridotto.
Il governo PF soffre della crisi economica e finanziaria nonché delle difficoltà nell’approvviggionamento energetico, ma ha approvato la riforma della costituzione zambiana, che ha introdotto tra le varie misure il doppio turno ed è impegnato nella realizzazione di numerose infrastrutture a sfondo sociale (strade scuole ospedali), che potrebbero rafforzare la sua popolarità. Molti Zambiani e anche le autorità internazionali temono per altre sommosse prima e dopo le elezioni, si teme che fatti come quelli successi nel mese di aprile possano riproporsi. Viene da chiedersi quindi se la pratica di omicidi rituali, in aumento in tutti i paesi Africani, sia connessa agli squilibri economico soliali di cui risente la maggior parte dei paesi africani o sia semplicemente il lascito di rettaggi tradizionali?
Per approfondire:
http://europe.newsweek.com/zambia-riots-capital-lusaka-after-spate-ritual-killings-449554?rm=eu
http://europe.newsweek.com/uganda-elections-child-sacrifice-431436
http://www.bbc.com/news/world-africa-31038576
http://news.bbc.co.uk/2/hi/africa/7200101.stm
https://www.lusakatimes.com/2016/04/29/kanganja-challenges-nevers-mumba-tp/