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Appunti di Cooperazione Internazionale

Believe in changing

A cura di Martina Ramponi

Siavonga, South Province, Zambia

Incontro Mr. Mulenga nella Community School Kulishoma a Siavonga in una calda mattina, prima dell’inizio delle lezioni. Si presenta puntuale, indossa una bella camicia e un gran sorriso. La scuola è ancora silenziosa. Mi accomodo alla sua scrivania e osservo la classe. Appese alle pareti ci sono disegni e cartelloni, i banchi sono ordinati, la lavagna è pulita; tutto è pronto per l’arrivo dei ragazzi che da lì a poco daranno vita alla classe. Mr. Mulenga fa l’insegnante da soli tre anni, è giovane e pieno di entusiasmo. L’insegnante non è una professione qualunque, un buon insegnate è colui che è in grado di relazionarsi e appassionare i suoi alunni. Non si diventa insegnanti, si sceglie di esserlo.

Perché ha scelto questa professione?
“ Ho avuto la fortuna di avere un ottimo insegnate alla scuola elementare e da quel momento ho pensato che anche io avrei voluto seguire le sue orme e mettermi al servizio degli altri per farmi portavoce di conoscenza. Se educo anche la mia nazione ne avrà beneficio e ci sarà sviluppo e progresso. La mia è una missione, educare nell’oggi pensando al domani ”.

Quindi ritiene che sia importante essere un insegnante nella sua comunità?
“ Certo, ritengo di avere un ruolo molto importante all’interno della mia comunità e mi sento di essere una guida per le generazioni future. Nel mio lavoro non mi relaziono solo con i bambini ma anche con i genitori che comprendono sempre più l’importanza dell’educazione e ritengo che questo sia già un bel traguardo. Grazie al supporto di CeLIM, mi sono trovato ad insegnare ad alcuni genitori come leggere e scrivere.
Questa esperienza è stata non solo molto gratificante ma mi ha permesso di comprendere l’importante ruolo dell’insegnate e dell’educazione, in grado di generare cambiamento in chi ne fruisce ”.

Quel è la maggior difficoltà per un insegnate a Kulishoma?
“ Una delle maggiori difficoltà che ho riscontrato durante questi anni di insegnamento è la mancanza di materiali didattici adeguati; senza di essi non è possibile svolgere lezioni di qualità e a trasmettere le conoscenza in maniera appropriata e stimolante. Spesso il governo non provvede in maniera adeguata alla consegna dei materiali ed il lavoro diviene complesso per gli insegnanti e noioso per gli alunni, grazie a CeLIM in questi anni abbiamo raggiunto un’ottimo livello di materiali e siamo in grado di insegnare con performance migliori ”.

Cosa pensa dei Teacher Training organizzati da Celim? Ritiene che le siano serviti?
“ Certo, mi hanno aiutato molto. Grazie ai teacher training sono riuscito a migliorare le mie conoscenze in ambito gestionale, pedagogico e psicologico. E’ stato molto utile perché mi ha permesso di migliorare le mie competenze in ambiti che al college non vengono quasi mai affrontati. Ho molto apprezzato questi corsi e mi sento di essere migliorato molto nelle mie performance lavorative ”.

Come definisce la relazione tra lei e i suoi alunni? Come definisce il loro rapporto con la scuola?
“ In generale la relazione che istauro con i miei alunni è positiva, ovviamente ci sono alcuni casi problematici ma sono tutti gestibili. Gli alunni delle mie classi sono appassionati, si impegnano con dedizione ma a volte hanno bisogno di maggiori stimoli e buoni esempi da seguire. Il rapporto con la scuola è sicuramente positivo: durante le mie lezioni cerco di dare voce a tutti, è un luogo dove vengono volentieri e dove trovano un loro spazio ”.

Come definisce la relazione tra lei e i genitori dei suoi alunni? crede che siano coinvolti nell’educazione dei loro figli?

“ Questo è un punto su cui come scuola dobbiamo ancora lavorare. Con l’adult literacy, come dicevo, qualcosa è cambiato, ma bisogna ancora lavorare molto perché tutti i genitori capiscano l’importanza dell’educazione per i loro figli e per la nazione stessa. Purtroppo il processo educativo non si svolge soltanto a scuola, ma è anche nella famiglia che il bambino impara, per questo dovrebbe esistere una sinergia più diretta tra genitori e scuola ”.

Infine, quali sono le sue speranze future per la sua scuola?
“ Ne ho molte, innanzitutto spero che continui a crescere in termini di spazio con nuove infrastrutture, come quelle che il CeLIM ha costruito in questi anni, e in termini di performance sempre più di qualità. Spero inoltre che un giorno la mia scuola possa diventare una Grant Aided Institution e che il governo la possa supportare maggiormente”.

Il mio colloquio con Mr. Mulenga è interrotto dalla voci dei ragazzi che ormai si sono seduti ai banchi per iniziare la lezione. I loro occhi mi guardano curiosi. Mi congedo da Mr. Mulenga ringraziandolo per il tempo offertomi. Prima di andare osservo per poco dalla finestra dall’aula l’inizio della lezione; un altro giornata di cambiamento è iniziata.
Mr. Mulenga è uno degli insegnanti che collabora con CeLIM per il progetto Community School. Finanziato dall’Unione Europea e dalla CEI, dal 2013 questo programma lavora per migliorare l’educazione di base in otto Community School nelle zone rurali del distretto di Siavonga, in Zambia. Le Community schools, promosse da istituti religiosi e privati e gestite dalla comunità locale, si rivolgono principalmente ai bambini che vivono in aree rurali remote e che non riescono ad accedere alle scuole statali per la distanza e per i costi. Considerato anche lo scarso livello di preparazione della maggioranza degli insegnanti, CeLIM ha deciso di disegnare uno specifico approccio che supporti gli insegnanti nell’acquisizione di nuove competenze, partendo da conoscenze di base sino ad arrivare a conoscenze sempre più accademiche come gli Special Needs Education e attività di counselling. Dando uno sguardo alle classifiche africane sul tasso di alfabetizzazione, lo Zambia occupa il 13esimo posto in Africa con poco più dell’80% di livelli di alfabetizzazione. Per saperne di più >>>

Potrebbe scalare la classifica se gli sforzi dell’attuale governo, delle organizzazioni non governative e dei singoli cittadini per migliorare l’educazione dessero i loro frutti. Nonostante i progressi in campo educativo e un aumento nel numero delle università in Zambia, molti giovani non riescono ad accedere al sistema educativo ed è proprio a questo livello che s’inserisce il progetto di CeLIM. E’ in questo stimolante contesto che mi trovo, da un mese, a svolgere il mio Servizio Civile Internazionale, ogni giorno rimango sorpresa dalla dedizione e dall’impegno che gli insegnanti mettono nel loro lavoro. Non mancherò di aggiornarvi sui piccoli passi della comunità verso un’educazione di qualità.

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Questa voce è stata pubblicata il 6 novembre 2015 da in Educazione, Esperienze sul campo/Reportage con tag , , , .
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