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Appunti di Cooperazione Internazionale

Microcredito: Un concreto caso femminile in India

A cura di Carlo Riva

Nel mio scorso articolo, risalente al 17 aprile 2015, avevo introdotto il concetto di microfinanza e i suoi relativi prodotti. Oggi tratterò invece una sua sottocategoria:  il microcredito.

In base alla definizione della Commisione Europea, il termine microcredito viene usato per indicare “piccoli prestiti offerti a soggetti esclusi dal sistema finanziario tradizionale o non aventi accesso alle banche”. Generalmente, i microcrediti hanno due caratteristiche:

  • Importi limitati, i prestiti non superano i 25 000 euro;
  • Il periodo di restituzione ridotto, varia fra i 12 e i 36 mesi .

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L’articolo si concentra su come opera concretamente un’organizzazione non governativa con la quale un mio amico ha avuto l’occasione di collaborare.
Mattia Bosisio è uno studente di statistica presso l’Università degli studi di Milano Bicocca. Per un periodo di 2 mesi ha svolto un tirocinio a Kolkata, India, con l’organizzazione Institute for  Indian Mother& Child (IIMC).

Prima di tutto un breve excursus sull’organizzazione IIMC: si tratta di “un’organizzazione volontaria non governativa impegnata a promuovere la salute materna e infantile, l’alfabetizzazione, la solidarietà internazionale e la pace. IIMC è stata avviata dal Dr. Sujit Kumar Brahmochary nel 1989 con l’ obbiettivo di creare una società civile prospera, pacifica e di successo circondata da solidarietà e amicizia, dove ognuno sarà libero dalla malattia, analfabetismo, ingiustizia e ignoranza.”
Nel 1999 inizia il programma di microcredito nel villaggio di Hogolkuria dove viene fondata la prima banca di microcredito di IIMC. Nel 2008 avvia il progetto dei Woman Peace Council (WPC), con lo scopo di dare sostegno alle donne economicamente svantaggiate. Per saperne di più >>>

Mattia ha avuto la possibilità di collaborare a quest’ ultimo progetto: erogazioni di microcrediti riservate solo alle donne. Ci si può giustamente chiedere: come mai gli uomini sono “esclusi”? La risposta sta nella visione stessa di IIMC, la quale cerca di far leva sull’emancipazione femminile, ritiene che la disparità fra i sessi nella società sia troppo marcata ed è convinta che le donne tutelino maggiormente tutti i componenti della propria famiglia.

Come funziona il programma?

La prima fase inizia con i Community Organizer (CO) il cui ruolo è quello di selezionare il villaggio in cui operare e successivamente organizzano un incontro con le persone più istruite del villaggio: è un modo per farsi conoscere, per entrare in contatto. Si illustra il funzionamento del programma e i benefici che le donne ne potrebbero ricavare, mettendo inoltre un forte  accento sulle responsabilità che ne conseguirebbero. I primi interlocutori del CO hanno il compito di informare le donne del villaggio di tale possibilità, organizzando un secondo meeting per le donne interessate.

Al secondo incontro partecipano i Community Development Managers (CDM), il Branch Manager (BM) e il General Coordinator. In questa fase le donne ricevono, da parte dell’intero team, istruzioni più dettagliate sul programma di microcredito dall’intero team. Gli organizzatori cercano quindi di capire quanto le donne siano realmente interessate al progetto.

Viene così organizzato un  terzo meeting al quale parteciperanno solo le donne che desiderano aderire al progetto, munite di:  permesso dei mariti, 15 rupie e un documento di identità. Durante questo meeting le donne vengono divise in gruppi di circa 20 persone basandosi su età, mentalità e condizioni economiche e sociali.

La fase successiva prevede formazione e monitoraggio per un periodo di 3 mesi. Vengono tenute delle lezioni settimanali riguardanti: l’importanza del rispettare un impegno, la puntualità nei pagamenti, l’uso del denaro (preferibilmente per avviare o incrementare progetti imprenditoriali), la relazione con il marito e con le altre madri, lezioni di scrittura, di filosofia, di economia. Inoltre i CDM organizzano dei meeting motivazionali per saggiare l’impatto del progetto.
Per i CO è una grande occasione per stabilire una relazione di fiducia reciproca con le madri e acquisire informazioni su di loro. Questo è il momento cruciale. Infatti se si riuscirà a creare un solido rapporto di fiducia e reciproca conoscenza la probabilità che le madri si impegnino seriamente a ripagare i prestiti futuri sarà molto alta.

Questo è stato il compito di Mattia. Tenere degli incontri su tematiche basilari di economia, accuratezza e importanza del bilancio familiare, controllare le entrate e le uscite. Le donne selezionate per poter aderire al programma riceveranno un prestito, che dovranno restituire secondo due regole: periodo “limitato” di tempo di restituzione, 44 settimane, ed un tasso di interesse pari al 10 %. Per esempio, una donna che riceve 1000 rupie in prestito, con un tasso di interesse del 10%, dovrà restituire 1100 rupie. Facendo due calcoli, pagherà 25 rupie a settimana. Se la beneficiaria del prestito non estingue completamente il suo debito, non potrà ricevere un nuovo prestito. In caso di mancato pagamento di una delle rate settimanali, la debitrice potrà posticipare il pagamento alla settimana seguente, o dilazionarlo nelle successive settimane. Ad ogni modo, non riceverà mai pressioni da parte della filiale per la restituzione del prestito: il rapporto tra beneficiaria del prestito e filiale si basa su reciproca fiducia.

Un altro servizio finanziario offerto dalle filiali di microcredito di IIMC è la raccolta di risparmio tra le donne partecipanti al progetto: esse possono investire i propri risparmi a un tasso del 6%. Le normali banche commerciali, infatti, non raccolgono entità di denaro così esigue, come possono essere i risparmi delle donne aderenti al progetto di microfinanza. Questo servizio è importante non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello socio famigliare: depositando i propri risparmi in filiale le madri, da un lato ricevono interessi attivi, dall’altro sono meno tentate dallo spendere il proprio denaro per acquistare beni superflui.

Stando a fonti interne dell’organizzazione nel 95% dei casi i finanziati hanno restituito il loro debito.

2 commenti su “Microcredito: Un concreto caso femminile in India

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Questa voce è stata pubblicata il 4 settembre 2015 da in Finanza Etica con tag , , , , , .
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